Proseguo trattativa per il rinnovo del CCNL Funzioni Locali
Care/i amiche/ci e compagne/i,
si è svolto l'8 Febbraio u.s. con l’Aran l’incontro per la prosecuzione dei lavori di rinnovo del CCNL Funzioni Locali 2019-2021, in cui si è tornati a discutere degli argomenti già affrontati in precedenza e, da parte Aran, illustrare alcune nuove proposte di articoli (trasferta, tutela legale, smart working,
lavoro da remoto, codice di disciplina). Per alcuni specifici argomenti già affrontati nelle sedute precedenti, abbiamo apprezzato l’ulteriore sforzo dell’Aran nel cercare soluzioni importanti rispetto alle nostre argomentazioni, ma riteniamo che ciò non possa assolutamente bastare vista l’importanza che riveste questo nuovo Contratto Nazionale.
Diamo infatti un giudizio positivo sull’incremento della percentuale dal 3 al 5 percento del personale dipendente che potrà fruire dei permessi studio, sul mantenimento della percentuale dei contratti a tempo determinato da poter stipulare al 20% - cassando quindi la prima proposta del 30% -, l’estensione a tutto il personale e non solo di diretta collaborazione degli organi politici da includere nel 2% a cui ampliare il vincolo delle 180 ore di straordinario annue, l’aumento da dieci a venti giorni del periodo di rientro dalle aspettative in caso non ne ricorressero più i requisiti per la fruizione, la previsione fra le materie di contrattazione della definizione di incentivi economici per le attività ulteriori rispetto a quelle individuate nel calendario scolastico per il personale degli asili nido e scuole dell’infanzia, l’accoglimento di tutte le richieste avanzate sulla formazione del personale ed in ultimo, ma non per ultimo, la riduzione del numero di dipendenti da 300 a 100 utili all’istituzione dell’Organismo Paritetico per l’Innovazione, aspetto su cui siamo riusciti anche a declinare il passaggio alla contrattazione integrativa delle materie di competenza OPI qualora l’organismo non venisse attivato.
Restano comunque salvi tutti i progressi delle precedenti riunioni di cui siamo stati propulsori e determinanti.
Comunque, abbiamo spiegato che tutte le soluzioni da noi proposte su determinati argomenti sono proposte di “buon senso” che dovrebbero essere anche di interesse per la parte datoriale affinché gli enti possano tornare ad essere attrattivi in tema di andamenti occupazionali, smettendo di essere solo posti di lavoro di passaggio in attesa di raggiungere mete più appetibili sotto l’aspetto sia professionale che economico. Abbiamo rimarcato che le nostre tesi sono più che fondate da semplici dati disponibili a tutti: l’emorragia di personale in servizio (nei comuni oltre 100.000 risorse umane in meno), il significativo aumento di vincitori di concorsi banditi da Enti di altri comparti, di dipendenti appartenenti al comparto delle Funzioni Locali. Per tali motivazioni, siamo tornati a richiedere con decisione la revisione delle relazioni sindacali, rimarcando in modo significativo l’importanza di dare certezza in termini di tempi alla contrattazione integrativa evidenziando che, se da un lato abbiamo apprezzato la previsione di avvio della contrattazione entro i primi quattro mesi dell’anno, dall’altro abbiamo stigmatizzato il vincolo posto di compatibilità con l’approvazione dei documenti contabili dell’ente. Abbiamo
ribadito che la programmazione ed il finanziamento delle politiche per il personale devono essere parte integrante delle previsioni contabili perché il personale deve conoscere lo stato dell’arte in corso d’anno e non certo al termine. E proprio per le motivazioni legate alla certezza del finanziamento del fondo del salario, per gli evidenti impatti su di esso, abbiamo nuovamente rappresentato che le politiche occupazionali devono rientrare almeno fra le materie di confronto, andando oltre alla proposta di Aran di annoverarle fra le specifiche materie di informazione preventiva, esattamente come i calendari scolastici.
E sempre per le stesse motivazioni, abbiamo rispedito al mittente la proposta di compensazione del festivo infrasettimanale con il semplice aumento dell’aliquota percentuale del turno, peraltro lasciata alla discrezionalità della contrattazione integrativa, ribadendo con forza che il festivo infrasettimanale per il personale turnista dovrà essere chiaro funzionando come per il personale non turnista: “l’attività prestata in giorno festivo infrasettimanale dà titolo, a richiesta del dipendente, a equivalente riposo compensativo o alla corresponsione del compenso per lavoro straordinario festivo”. Non vi sono alternative e su questo condivideremo solo testi che abbiano il medesimo orientamento. Esattamente come il dipendente formatore, attività da noi fortemente promossa e proposta, con la finalità di riconoscere ai dipendenti degli enti di poter passare il proprio know how ai colleghi, evitando il ricorso continuo all’esterno per la formazione. Proposta accolta da Aran che però, nella propria formulazione, rinvia alla contrattazione integrativa la possibilità di riconoscere, ai dipendenti coinvolti da questa innovazione, solo una eventuale quota di produttività. Abbiamo bocciato questa seconda parte spiegando che se concepita per far risparmiare gli enti e riconoscere la professionalità dei dipendenti anche sotto l’aspetto
economico, dovrà essere il Contratto Nazionale a disciplinarne l’aspetto economico, facendo anche ricorso alle deroghe dei limiti del fondo che il legislatore rinvia proprio alla contrattazione nazionale ad invarianza di spesa per la casse pubbliche. Per la prossima seduta, non tralasciando tutto quanto finora fatto, l’Aran ha previsto l’inizio della discussione anche dell’ordinamento professionale, una delle materie da noi ritenute fondamentali per il buon esito di questo nuovo CCNL e per cui non mancheremo di tenervi costantemente aggiornati sugli sviluppi, ribadendo la piena disponibilità della Segreteria Nazionale a partecipare ad apposite sessioni di lavoro che ciascuno dei territori vorrà promuovere.